Il valore della tranquillità.
Un itinerario ricco di scoperte, antichi borghi, abbazie e bontà enogastronomiche. A poco più di un’ora da Milano una campagna viva. Questo e molto altro offrono i colli di Piacenza, una zona che spesso viene poco considerata, ma che merita una visita per i suoi castelli, fortezze e borghi perfettamente conservati.
Il valore della tranquillità, il piacere della scoperta di viste inattese offerte dalle strade collinari, la capacità di farsi sorprendere dalle persone che si aprono con spontaneità e raccontano storie curiose, il saper scovare luoghi interessanti e insoliti dove pare non esserci nulla se non la natura ricca e ben disposta.
Ed è proprio la natura a donare le migliori materie prime all’uomo che, su questi colli, ha la capacità di trasformarle in cibi e bevande divine quali il culatello e la culaccia, il salame piacentino e la coppa, salumi che probabilmente non saprei adeguatamente descrivere se non comunicando la grande soddisfazione che danno al palato e l’invito, che ne deriva, a commettere continui peccati di gola accompagnandoli alla pizza fritta (localizzazione linguistica del più noto gnocco fritto). Un antipasto che trova la sua massima espressione e completezza con un bicchiere di vino che sia rosso come il Gutturnio o bianco come l’Ortrugo o il Malvasia e tante, tante chiacchiere.